Qualche giorno fa,
ho detto agli amici alchimisti che il nostro vero virus mentale è quello di essere sempre legati al profitto, al contraccambio, al fare per ricevere. Rifletti su questo aspetto e ti potrai rendere conto di quanto la nostra vita, le decisioni che prendiamo, le relazioni siano legate al profitto. Definizione di profitto? Giovamento, beneficio, eccedenza dei ricavi sui costi in economia. Il giovamento si potrebbe intendere anche dal punto di vista morale e psicologico eppure in una società malata di consumismo lo si è inteso soltanto dal punto di vista materiale: soldi, soldi, soldi (e sesso).
Questo virus, questa malattia mentale che discende dalle forme pensiero collettive e dominanti (pendoli energetici distruttivi) si insedia nella nostra testa, nella nostra vita e diviene la stella polare. Si pensa allora che qualsiasi cosa si faccia sia dominata dal ricevere in cambio qualcosa (in particolare benefici materiali).
Qualche giorno fa a mia figlia ho detto che a me piace relazionarmi con le persone per il piacere di farlo. Mi ha guardato compassionevole e mi ha detto: “Papà tu sei proprio strano”. Questo modo di intendere la vita e le azioni che compiamo nasce da uno scollegamento profondo con la nostra intima essenza. Siamo disorientati, non sappiamo chi siamo, perdiamo di vista l’anima e la profondità dell’essere. Questo fare è intriso di paure, di tristezza, di rabbia.
Ho preso una cinquantina di post su Facebook a caso, un campione, su questi 50 circa 18 erano promozionali (per lo più ADS). Il 40% dei post era pubblicità. Ossia uno su due vogliono venderci qualcosa. Con queste percentuali significa che se qualcuno ti avvicina c’è quasi il 50% di possibilità che lo faccia per un secondo fine che non sia collegato al puro piacere di incontrarti.
Questo modo di proporre servizi, prodotti, amicizie etc. è molto invasivo, manipolativo, quasi violento. Si studiano le modalità più raffinate per poter proporre tutto questo, si investono tanti soldi, ci si muove con un’intenzione quasi disperata.
Eppure dietro questi meccanismi c’è un vuoto spaventoso, ci sono delle maschere cadenti, ci sono attori inconsapevoli che recitano. C’è un profondo vuoto emotivo, tristezza e paura di perdere qualcosa.
Cosa rimarrà di tutto questo se non c’è cuore e profondità dell’essere?
Se il tuo fare nasce dalla superficie ed è intriso di profitto risulterà svuotato di energie. Potrai raggiungere quello che tu chiami genericamente successo ma sarà vuoto, privo di densità energetica.
Provo a comunicarti due principi che ritengo essenziali:
- L’impermanenza ossia tutto è sottoposto a dei cicli di nascita, crescita e morte. Qualsiasi cosa tu inizi avrà questo ciclo. Ti spaventa questa idea? Vuol dire che vivi di attaccamenti e questi portano una profonda infelicità poiché sarai sempre dipendente dall’esterno;
- Se le tue azioni, il tuo fare non è legato a un cosa ma a un come acquista una forza propulsiva, una gioia intrinseca, una vitalità inarrestabile. Allora si può affermare che tu sia di successo!
BREVE MEDITAZIONE PRENDITI 5 MINUTI
Una piccola meditazione: chiudi gli occhi, respira consapevolmente, mettiti comodo/a. Immagina di trovarti nella condizione di poter “fare” senza essere legato al profitto materiale. Quanta Libertà SENTI? Quante decisioni diverse prenderesti? Quale corso avrebbe la tua vita, le tue relazioni etc.? Qualcuno mi ha scritto: questo è il paradiso! Io lo chiamo Il cielo in Terra (avrò modo di spiegarti). Immagina di incontrare il prossimo tuo (che “dovresti” amare come te stesso) in totale libertà, per amore di incontrarlo, di parlare, di ascoltare. Aprendo il cuore. Comprendi ora quanto questa storia del profitto abbia chiuso i nostri cuori, ci abbia inaridito? Senti o vedi la paura che c’è dietro questo modo di vivere la vita? Riesci a immaginare una intera vita slegata dall’eccedenza dei ricavi?
Pensa un attimo ai ricavi per l’anima e per il tuo cuore. pensa al bilancio spirituale.
Eppure Gesù ci aveva avvertito: la natura provvede da sé e di non preoccuparsi del domani perché ogni giorno ha la sua pena.. Non lo abbiamo ascoltato! Abbiamo costruito la nostra prigione di infelicità.
Siamo o ci siamo inseriti su un binario morto, su una strada senza via di uscita..
Non propongo ricette universali, non ho di certo la bacchetta magica per poter proporre vie di salvezza collettive. Agisco, penso la mia strada e questa è decisamente su un altro binario. Anche se non vedo a breve un vantaggio personale non ci penso e mi sposto verso altre direzioni che contemplino un modo di agire di qualità. Mi concentro sull’Essere, sulla presenza nel qui e ora, sul Sentire oltre le apparenze, sull’indipendenza emozionale. Cerco dentro per poi tradurre fuori. Sembra che perda ma arricchisco me stesso. Lascio andare ciò che è. Mi permetto il lusso di fluire..
Il vecchio mondo non esiste più!
Prendine atto.
Il Nuovo Mondo richiede un fare incondizionato, un Essere che venga prima del fare.
Quando il vostro più profondo senso del sé è derivato dall’Essere, quando siete liberi dal divenire come bisogno psicologico, né la vostra felicità né il vostro senso del sé dipendono dal risultato, per cui vi è libertà dalla paura.
Eckart Tolle
Se ti è piaciuto questo post perché non condividerlo con le persone che ami? Grazie.
Lascia un tuo commento