Uno degli argomenti che più mi infiamma è l’educazione, lo studio e la lettura. Mi sono preso la briga di andare a guardarmi i recenti dati ISTAT e la situazione da quanto emerge sembra essere molto critica e allarmante. Ci stiamo muovendo verso la creazione di masse di cittadini semi analfabeti. Questa situazione ha delle ricadute pesanti non solo a livello culturale ma sull’equilibrio psico-fisico individuale e sui livelli di benessere individuali e collettivi.
Alcuni dati veramente allarmanti sulla lettura in Italia (fonte Istat anno 2015)
Il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 64,4% ne ha al massimo 100.
La popolazione femminile ha maggiore confidenza con i libri: il 48,6% delle donne sono lettrici, contro il 35% dei maschi.
La quota di lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni.
La lettura continua ad essere molto meno diffusa nel Mezzogiorno. Nel Sud meno di una persona su tre (28,8%) ha letto almeno un libro mentre nelle Isole i lettori sono il 33,1%, in aumento rispetto al 31,1% dell’anno precedente.
I “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma “lettore debole”, avendo letto non più di tre libri in un anno.
Tra il 2010 e il 2014 la spesa delle famiglie per libri, giornali e periodici si è contratta del 18%, quella per articoli di cancelleria del 31%. La riduzione risulta molto più alta di quella registrata complessivamente per l’acquisto di beni (6%).
Secondo gli studi dell’autorevole linguista De Mauro, meno di un terzo della popolazione italiana avrebbe i livelli di comprensione della scrittura e del calcolo necessari per orientarsi nella vita di una società moderna.
Come in Spagna il 70% della popolazione in età di lavoro si colloca sotto i due primi livelli. Soltanto un po’ meno di un terzo della popolazione ha quei livelli di comprensione della scrittura e del calcolo dal terzo livello in su che vengono ritenuti necessari per orientarsi nella vita di una società moderna. Ma il fenomeno ha gravi dimensioni in tutti i paesi studiati anche se nessuno raggiunge i livelli negativi di Italia e Spagna. Più della metà della popolazione è in condizioni che potremmo dire “italo-spagnole” negli USA e (a decrescere), in Francia, Gran Bretagna, Germania ecc.
Perfino in paesi virtuosi, per eccellenza dei sistemi scolastici e diffusione della lettura, si trovano percentuali di analfabeti prossime al 40%: così in Giappone, Corea, Finlandia, Paesi Bassi.
Insomma se si tratta di studio, lettura e cultura stiamo messi veramente male. C’è da riflettere profondamente su questi dati.
Osservazione: presta attenzione a quante persone sedute in un autobus o in treno o metropolitana stiano leggendo un libro.
E metti in comparazione questi rari personaggi con quanti sono sul cellulare.
Chi legge libri e studia è divenuto una sorta di “strambo della società”. Spesso mi viene chiesto con tono quasi inquisitorio: “che fai studi?”, come a dire e che cavolo con tutte le cose che ci sono da fare ti metti a studiare? Sei proprio un individuo strano!
ALCUNE RIFLESSIONI:
- Il sistema sembra tendere intenzionalmente verso la creazione di analfabeti o almeno di persone con difficoltà di decodificazione e interpretazione dei dati della realtà- Si può comprendere come questa tendenza sia funzionale alla creazione di schiavi sottopagati e facilmente influenzabili.
- Il discorso non è legato esclusivamente alla cultura ma alla propria posizione sociale e possibilità di conquistare una sfera di influenza più ampia. Chi conosce, comprende e matura saggezza ha maggiori possibilità di conquistarsi magnetismo, rispetto e spazi di libertà. Chi non conosce, non studia e non comprende si potrà conquistare delle posizioni comunque di dipendenza funzionale e maggiore sottomissione. Se oggi ho il mio tempo libero e i miei ampi spazi di libertà lo devo alla conoscenza.
- Questa sorta di analfabetismo di ritorno ha delle ricadute molto negative sulla qualità di vita. Come ho già scritto un mentale non allenato non è in grado di essere focalizzato, di gestire le emozioni adeguatamente, di avere il controllo del corpo fisico. Insomma c’è una minore probabilità di avere una vita serena e consapevole.
- Non possiamo aspettarci che una scuola asservita al sistema possa fornire questi input positivi ad allenare profondamente il proprio mentale. La scuola non fornisce gli strumenti e non permette la comprensione di come funzioni il corpo mentale. Dovranno essere le famiglie stesse oppure delle Associazioni di promozione a fornire strumenti e fungere da centri propulsori. Bisogna incoraggiare, incuriosire, regalare libri, diffondere conoscenza come fonte di crescita. La conoscenza è oro e non è assolutamente vero che no porti valore. Bisogna smetterla con queste credenze collettive becere!
- La tecnologia è fondamentale per la nostra conoscenza e diffusione dell’informazione ma non dobbiamo permettere che soppianti i libri. I libri cartacei mantengono un potere magnetico dello scrittore stesso. E soltanto il libro permette di entrare nelle stesse forme pensiero dell’autore. Quindi facciamo circolare carta nelle case e nelle scuole.
- Sii orgoglioso dei tuoi studi, delle tue riflessioni e della casa invasa di libri. Sembrerai strambo agli occhi dei più ma stai portando avanti un lavoro importantissimo per la tua vita e quella degli altri. Fallo sempre con senso di servizio e non per gonfiare i muscoli del tuo ego.
Cosa fare allora per invertire questa nefasta tendenza verso l’analfabetismo di ritorno o di origine?
Dobbiamo ritornare a coltivare l’antica arte del pensiero e della riflessione. Oggi non esistono più i circoli intellettuali ma possiamo crearcelo a casa nostra. Ci mancherà forse il confronto ma va bene così. Con l’Associazione Un nuovo mondo, tramite i diversi laboratori che stiamo attivando, abbiamo messo l’intenzione di ricreare quell’atmosfera da circolo intellettuale/filosofico con taglio pratico esperienziale, in cui si attiva una grande stimolazione intellettuale e un confronto aperto.
COMINCIA ORA AD ALLENARTI CON IL MENTALE ATROFIZZATO
Prendi un testo di media/elevata complessità e comincia a studiare molto lentamente. Per intenderci non studierai di certo il Commissario Montalbano oppure Il romanzo rosa, vero? Una pagina per volta, molto lentamente e con grande consapevolezza. Fai delle pause, prendi appunti. Attendi che arrivi l’intuizione e prenditi il tempo per processare i dati che arrivano e vengono appresi.
Cosa ne pensi di questo post? Ci terrei molto a conoscere la tua opinione e le tue personali esperienze.
Luigi Miano
(LUMI)
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